Dialogando con Doshi
Doshi ha sempre interpretato il suo lavoro di architetto con uno spiccato spirito di servizio. Nei suoi progetti ha decisamente declinato i princìpi del “moderno” in termini di “progresso” come reso evidente dalla mostra antologica che lo scorso anno gli dedicato il Vitra Museum, “Architecture for the People”.
Durante le videochiamate di questi mesi, abbiamo parlato spesso sia di Le Corbusier che di Louis Kahn, della personalità di ciascuno dei due così come dell’ammirazione che il secondo aveva del primo e soprattutto di ciò che Doshi ha imparato da loro non solo in termini di nozioni costruttive ma, soprattutto, di approccio socio-culturale al progetto. Una sottolineatura che, certamente, mette in luce la sensibilità di Doshi che lo ha portato a creare legami profondi con altri architetti suoi coetanei, German Samper su tutti, che hanno interpretato la professione con profondo impegno civico e, in particolare, hanno lavorato con convinzione sui temi dell’housing sociale delle grandi periferie del pianeta.
